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domenica 16 dicembre 2012

Viaggio in India (Prima parte) - Delhi

 Delhi (in hindi दिल्ली dilli), capitale dell'India, è la prima città che visiteremo nel nostro viaggio. Tra le città più antiche al mondo, Delhi è oggi una metropoli ricca di stringenti contraddizioni, dove convivono 13 milioni di abitantti provenienti da ogni parte dell'India. 
La sua eredità culturale è tra le più ricche del mondo, dato che fu capitale di numerosi imperi, dai sultanati centro-asiatici, ai Moghul, senza dimenticare l'impero britannico, di cui fu capitale dal 1911 all'indipendenza nel 1947. 
A livello archeologico, l'odierna Delhi è il risultato della commistione di sette diversi insediamenti storici, oltre al leggendario primo nucleo identificato da alcune cronache come la mitica Indraprastha, capitale dell'impero dei Pandava, i regnanti del poema epico Mahabharata, risalente al II millennio a.c. 

La città è suddivisa in distretti, tra cui i più turisticamente rilevanti New Delhi - fondata dagli inglesi e costruita dall'architetto Edwin Ludyens per celebrare la gloria del Raj britannico, oggi sede di numerosi edifici governativi e dell'India Gate, un arco di trionfo costruito in onore dei soldati indiani morti durante la I guerra mondiale - e Old Delhi, città fortificata fondata dall'imperatore Moghul Shah Jahan (il committente del celeberrimo Taj Mahal di Agra) nel 1639, ricca di monumenti e siti religiosi, tra cui il Lal Qila (Forte Rosso), la residenza fortificata dei Moghul e la Jama Masjid, la più grande moschea dell'India.
Oltre a queste due zone, l'intera città pullula di innumerevoli monumenti, a testimonianza della sua antichità e dei suoi diversi regni, il tutto a stretto contatto con edifici governativi (Rashtrapati Bhavan, residenza presidenziale, il Parliament House, sede del parlamento e il Secretariat Building, sede del gabinetto di governo e di alcuni ministeri) e luoghi di culti di diverse religioni, da templi hindu come il Laxsminarayan Temple e l'Akshardham Temple, al famosissimo Tempio del Fiore di Loto della religione Baha'i, simbolo di tolleranza religiosa e unità della razza umana, ma anche templi sikh (Gurudwara Bangla Sahib) e moschee, tra cui la già citata Jama Masjid.
Tra i monumenti che testimoniano la presenza musulmana nel paese, il Qutb Minar - minareto alto 72 metri eretto nel XII secolo dal primo sultano di Delhi, Qutb-ud-din Aibak - e la Tomba di Humayun - complesso di edifici Moghul comprendente il mausoleo funebre per l'imperatore Humayun costruito nel 1536 - sono stati nominati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. 
 Non vanno dimenticati altri monumenti e siti turistici di altrettanta importanza, tra cui due luoghi dedicati a Gandhi, il Gandhi Smriti - museo che racchiude la sua ultima residenza e il luogo dove venne assassinato nel 1948 - e il Raj Ghat, luogo della sua cremazione, e i numerosi musei della città (National Museum of India, National Science Center Museum, National Rail Museum,...), per non parlare del Nehru Planetarium e del Janta Mantar, osservatorio astronomico del XVIII secolo, costruito dal Maharaja Jai Singh II di Jaipur a partire dal 1724.

Delhi è anche tra le città più importanti dell'India per quanto riguarda l'istruzione superiore, in particolare nel campo dell'ICT e dell'ingegneria. Tra le istituzioni più famose, che attraggono ogni anno migliaia di studenti da tutto il mondo, citiamo l'Indian Istitute of Tecnology, la Jawaharlal Nehru University, la Delhi University e l'Indraprashta Institute of Information Tecnology.

La città è rinomata anche come capitale dello shopping, vista la presenza di numerosi e vivaci mercati, tra cui quelli di Chandni Chowk, di Janpath e di Paharganj, oltre a recenti centri commerciali in crescita esponenziale.

Tutto questo dimostra il carattere poliedrico e cosmopolita di una città tanto radicata nelle proprie tradizioni quanto proiettata al futuro.



Foto slideshow



domenica 4 novembre 2012

Itinerario per viaggio in India - Itinerary for India trip - भारत की यात्राक्रम

Questo è l'itinerario per il mio prossimo viaggio in India a Febbraio.
Starò via un mese e viaggerò in Uttar Pradesh, Uttarkhand, Madhya Pradesh e West Bengal.
Da Roma viaggerò con la Emirates sulla tratta Roma-Dubai-Delhi all'andata e Kolkata-Dubai-Roma al ritorno.
Le principali città che visiterò saranno, come indicato nella mappa:

- Delhi
- Haridwar e Rishikesh
- Agra
- Jhansi e Orchha
- Khajuraho
- Varanasi
- Darjeeling (via New Jalpaiguri)
 - Kolkata
- Shantiniketan

I principali spostamenti saranno in treno (Sleeper class), più vari piccoli trasferimenti in autorickshaw, bus o jeep.
Alloggerò in mid-range o budget guesthouse e mangerò cibi locali, preferendo economici e completi thali (=piatto unico servito in un piatto diviso in vani dove sono presenti le varie portate).
Presto posterò altre notizie!!!

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This is the itinerary of my next India trip, planned for February.
I'm going to stay for a month, travelling in Uttar Pradesh, Uttarkhand, Madhya Pradesh and West Bengal. From Rome I'm travelling with Emirates on the Rome-Dubai-Delhi route for the outward journey and on the Kolkata-Dubai-Rome route for the return journey.
The main cities that I'm going to visit are, as shown in the map:

 - Delhi
- Haridwar and Rishikesh
- Agra
- Jhansi and Orchha
- Khajuraho
- Varanasi
- Darjeeling (via New Jalpaiguri)
- Kolkata
- Shantiniketan

The main travelling is going to be by train (Sleeper class), plus several short trips by autorickshaw, bus or jeep. The accomodation will be in mid-range or budget guesthouse and I'm going to eat local food, especially the economic and complete thali (=an all-in-one course served in a plate divided into multiple compartment for all the various dishes).
I will post other information as soon as I can!!!



Visualizza Viaggio in India - Bharat ki Yatrakram in una mappa di dimensioni maggiori

domenica 28 ottobre 2012

La musica di Rabindranath Tagore - রবীন্দ্র সংগীত (Robindro Shongit)

Da grande artista poliedrico qual'era , Rabindranath Tagore ha composto moltissime canzoni, arraggiandone la parte musicale e componendone i testi. In India e Bangladesh, è nato addirittura un intero genere musicale che comprende le canzoni di Tagore, chiamato Robindro Shongit (= La musica di Robindro). Oggi esistono scuole dove si insegna questo stile e molti rinomati artisti che suonano queste canzoni, anche fuori dall'India.
Oggi voglio condividere "Bhalobashi Bhalobashi" (="L'amore, l'amore), una delle più celebri canzoni di Tagore e tra le mie preferite. Nel video potete vedere la versione di questa canzone realizzata da una popstar famosissima in Bangladesh, Tishma.
Ribadisco che, avendo tradotto io il testo dalla bengali, la sua poeticità è notevolmente inferiore all'originale. Spero comunque di riuscire a trasmettere la dolcezza e il carattere aulico delle parole.


 ভালবাসি ভালবাসি


এই সুরে কাছে দূরে জলে স্থলে বজায় বাঁশি |

আকাশে কার বুকের মাঝে ব্যথা বাজে ,

দিগন্ত কার কালো আঁখি আঁখির জলে যায় ভাসি |

সেই সুরে সাগরকূলে বাঁধন খুলে

অতল রোদন উঠে দুলে |

সেই সুরে বাজে মনে অকারণে

ভুলে-যাওয়া গানের বাণী , ভোলা দিনের কাঁদন-হাসি |


L'amore, l'amore
con questa melodia, vicino e lontano, per terra e per mare, risuona il flauto.
Di chi nel cielo risuona talora il dolore dell'animo,
all'orizzonte gli occhi neri di chi vengono sommersi dalle lacrime.
Con questa melodia sulla riva del mare, spezzando i vincoli, 
si leva un pianto senza fondo.
Con questa melodia, risuonano nell'animo il richiamo del canto inspiegabilmente dimenticato 
e le gioie e i dolori dei giorni andati.




mercoledì 26 settembre 2012

अब्रुज्जो का राष्ट्रीय उद्यान - Abruzzo National Park - Parco Nazionale d'Abruzzo


अब्रुज्जो का राष्ट्रीय उद्यान

मेरे माता-पिता का घर एक हरी घाटी में है |
यहाँ से अब्रुज्जो के राष्ट्रीय उद्यान के पहाड़ दिखाई देते हैं |
अब्रुज्जो का राष्ट्रीय उद्यान इटली का सबसे पुराना उद्यान है क्योंकि उसकी संस्था उन्नीस सौ बाईस की है |
यह उद्यान प्राकृतिक और पर्यावरणीय संरक्षण के लिए अनुकरणीय है |
उद्यान की मौजूदगी ने पहाड़ी प्राणीजात को बचाया है |
वस्तुतः कभी-कभी भेड़िय, भालू , हिरन या लोमड़ी दूर से देखा जा सकता है |
अधिकांश पगडंडी यातायात के लिए निषिद्ध है केवल पैदल, साईकिल से या घोड़े से गम्य है |
मेरे अनुसार प्रकृती को भोगने के लिए यह सबसे अच्छी तरह है और इसके कारण पहाड़ों पर पैदल यात्रा करना मुझे बहुत पसंद है |
चूँकि पहाड़ों के बीच में जवान हुई, इसलिए मैं सोचती हूँ कि प्रकृती से संबंध रखने के लिए यह आदर्श जगह है |

Abruzzo National Park 

My parent's house is in a verdant valley, from which can be seen the mountains of Abruzzo National Park. Abruzzo National Park is the oldest park in Italy because it was founded in 1922.
This park is a model for its natural and enviromental protection.
In fact at times you can catch a glimpse of wolves, bears, deers or foxes.
Most of the mountain path is closed to traffic and is accessible only on foot, by bicycle or by horse.
In my opinion this is the best way to enjoy nature and that's because I really like mountain hiking.
Since I've grown up surrounded by mountains, I believe that this is the ideal place to be in close contact with nature.


Parco Nazionale d'Abruzzo


La casa dei miei genitori si trova in una verdeggiante vallata da cui si possono vedere le montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo.
Il Parco Nazionale d'Abruzzo è il più antico parco d'Italia perchè venne fondato nel 1922.
Questo parco è un modello per la tutela ambientale e naturale.
Infatti a volte si possono avvistare lupi, orsi, cervi o volpi.
La maggior parte dei sentieri di montagna è chiusa al traffico motorizzato ed è accessibile solo a piedi, in bicicletta o a cavallo.
Secondo me questo è il miglior modo per apprezzare la natura e per questo motivo adoro le escursioni in montagna.
Dato che sono cresciuta tra le montagne, ritengo che sia il luogo ideale per avere un autentico contatto con la natura.


venerdì 14 settembre 2012

Guerra di liberazione Bangladesh - বাংলাদেশ মুক্তি যুদ্ধ - Tesina universitaria

Oggi voglio postare la mia tesina, svolta durante la triennale per l'esame di Letteratura Moderne del Sub-Continente, sulla Guerra di Liberazione del Bangladesh del 1971, evento storico contemporaneo fondamentale ma non adeguatamente ricordato e discusso.
Questo saggio è un lavoro storico-letterario sugli eventi del '71, grazie ai quali nacque il moderno stato del Bangladesh. Dopo un necessario inquadramento storico sui fatti antecedenti la guerra e sulla guerra in sè, la parte letteraria tratta dell'analisi del romanzo della giovane scrittrice bengalese Tahmima Anam "A Golden Age" (tragicamente tradotto in italiano con il titolo "I giorni dell'amore e della guerra", di certo non rispettoso dell'originale), al fine di mostrare come la letteratura possa rileggere e trasmettere ai posteri la storia.
Segue infine la sintesi delle testimonianze dirette di due protagonisti a vario titolo di quegli eventi, il Sig. Saifullah Said, ex-combattente durante la Liberazione e la Sig.ra Nasrin Hasan, figlia di un importante politico del Partito Awami bangladeshi e parente di altri personaggi attivi durante la guerra. Perciò, si consiglia di affiancare alla lettura di quest'ultimo capitolo del saggio la visione delle relative interviste che organizzai durante lo studio.

Mr. Saifullah Said - http://sempreindia.blogspot.it/2011/10/conversation-with-saifullah-said-about.html
Mrs. Nasrin Hasan - http://sempreindia.blogspot.it/2011/09/conversation-with-nasrin-hasan-about.html


martedì 21 agosto 2012

मेरी भारत में प्रथम यात्रा - My first trip to India - Il mio primo viaggio in India

मेरी भारत में प्रथम यात्रा
अगले फरवरी मैं आखिरकार प्रथम बार के लिए मेरे बॉइफ्रेन्ड के साथ भारत जाऊँगी |
मैं इस अनुभव को बहुत समय से करना चाहती थी , लेकिन पढ़ाई मुझे बहुत व्यस्त रखती है |
चूँकि मैं कई जगाहों देखने जाना चाहती हूँ , इसलिए मैं अब यात्राक्रम को सोच रही हूँ |
मैं एक महिने तक ही रह जाऊँगी , तो केवल सब से मुख्य स्थानों को देख पाऊँगी |
मैं ज़रूर दिल्ली, बनारस और कोलकता के नगर जाऊँगी और दार्जीलिंग तक पहुंचना भी अच्छा लगेगा |
पर्यटकों के यात्राक्रमों से दूर रहने की कोशिश करुँगी क्योंकि मैं एक असली यात्रा करना चाहती हूँ |
वस्तुतः मेरा उद्धेश्य है की भारतिये लोगों से मिलना है और उनके साथ हिंदी में बात करना है |
मुझे मालूम है कि भारत एक इतना बड़ा देश है कि पूरा घुमने के लिए एक जीवन पर्याप्त नहीं है , फिर भी यह मेरी प्रथम यात्रा ही है |
My first trip to India
Next february I will finally go to India with my boyfriend.
It's a long time since I want to have this experience, but my studies have kept me busy since now.
As I would like to visit as more sites as possible, now I'm planning my itinerary.
[Unfortunately] I will stay only for a month, so I will be able to see merely the most important places.
I will surely visit the cities of Delhi, Benares and Kolkata, but I would like to arrive also to Darjeeling.
I will try to keep away from turistic itineraries because I want my journey to be authentic.
In fact my aim is to meet indian people and to speak in hindi with them.
I'm well-aware that India is such a wide country that a life is not enough to tour it all, but this is only my first trip!

Il mio primo viaggio in India
Il prossimo febbraio andrò finalmente in India insieme al mio ragazzo.
Era da molto tempo che desideravo intraprendere questa esperienza, ma finora lo studio mi ha impegnato molto.
Dato che ho intenzione di vedere svariati luoghi, ora sto pensando al mio itinerario.
[Sfortunatamente] Avrò a disposizione solo un mese, quindi potrò visitare solo i siti più importanti.
Sicuramente andrò a Delhi, a Benares e a Calcutta, anche se mi piacerebbe molto arrivare fino a Darjeeling.
Cercherò di tenermi alla larga dagli itinerari turistici perchè vorrei fare un viaggio autentico.
Infatti il mio obiettivo è quello di conoscere persone indiane e conversare in hindi con loro.
Sono ben consapevole che l'India è un paese talmente grande che non basterebbe una vita per girarlo tutto, ma questo è solo il mio primo viaggio!

mercoledì 25 luglio 2012

Honorific Language in Hindi

Today I would like to share my essay and my LibreOffice presentation of a sociolinguistic short thesis I made at university and discussed in class.
It's a study about honorific language in hindi, since the use of polite forms of address is an essential way of communicating in hindi.
In my essay I analysed the most common forms of honorific, from second person pronouns to honorific imperative, as well as the ubiquitous honorific suffix -ji and a brief collection of honorific and polite forms of address and epithets, like the well-known Sahib.
All the honorific expressions are followed by own-made hindi sentences, in order to better explain theory.

Here is my written essay from which the presentation was designed:



And here is my LibreOffice presentation:



Unfortunately, I cannot find the time to translate neither my essay nor my presentation in English, but feel free to comment and ask me any question about this topic if you are interested...

Hope you enjoy it!
फिर मिलेंगे [Phir milenge] See you soon!

domenica 10 giugno 2012

Gayatri Mantra




Gayatri Mantra is one of the oldest Vedic hymns, traditionally called shloka (verse), composed in gayatri vedic metric style and attributed to the rishi Visvamitra. It can be interpreted as an invocation to the vedic deva Savitri, a solar divinity. According to the latter attribute of god Savitri, the hymn can also be viewed as an prayer to the Sun, with all its cosmologycal implication, that is to say the creative power of making the universe exist. We can find the Gayatri Mantra in many other vedic texts, as in the Bhagavad Gita or in the Manusmirti. It is also related to one of the most important samskara (hindu brahmanical rites of passage), the upanayana, in which the devote becomes part of the twice-born brahmanical society. The opening formula Om Bhur Bhuva Swaha has a lot of symbolic meanings and is called the Mahavyarhti, "the great utterance".

By the way, besides its story and old significance, Gayatri Mantra is still popular today among hindus and during the centuries has been variously interpreted by many intellectuals, guru or member of religious movement, like the neo-Hinduism movements from the beginning of twentieth century.
Here I report the devanagari verses and their IAST translitteration:
ॐ 
भूर्भुवः॒ स्वः ।
तत्स॑वितुर्वरे॑ण्यं ।
भ॒र्गो॑ दे॒वस्य॑ धीमहि। ।
धियो॒ यो नः॑ प्रचो॒दया॑त्॥ ।
Oṃ bhūr bhuvaḥ svaḥ
tát savitúr váreṇ(i)yaṃ
bhárgo devásya dhīmahi
dhíyo yó naḥ pracodáyāt
This can be roughtly traslated literally as:

 "May we attain that excellent glory of Savitar the god:
   So may he stimulate our prayers."  
(The Hymns of the Rigveda, 1896, Ralph T. H. Griffith)

Regarding the actual meaning of the verses, as I mention before there are lots of different versions of the hymn.
Personally, I feel Swami Vivekananda's and S. Radhakrishnan's paraphrases to be more likely and so I quote:
  • "We meditate on the glory of that Being who has produced this universe; may He enlighten our minds." (Swami Vivekananda, 1915)
  • "We meditate on the effulgent glory of the divine Light; may he inspire our understanding." (S. Radhakrishnan -1-,1947)
  • "We meditate on the adorable glory of the radiant sun; may he inspire our intelligence." (S. Radhakrishnan -2-, 1953).
I will like to share also the free traslation of Sir William Jones, one of the first indologist who was a real admirer of Indian tradition, because I appreciate his poetic choices of words and expressions:

  • "Let us adore the supremacy of that divine sun, the god-head who illuminates all, who recreates all, from whom all proceed, to whom all must return, whom we invoke to direct our understandings aright in our progress toward his holy seat." (William Jones, 1807)

......I hope you can enjoy it........

lunedì 20 febbraio 2012

Giornata Internazionale della Lingua Madre - Ekushey February

 Domani, 21 Febbraio, si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Lingua Madre, istituita nel 1999 dall'UNESCO per la salvaguardia del pluralismo linguistico e la protezione delle lingue "in via di estinzione". La data del 21 Febbraio è stata scelta in onore dei martiri per la lingua bengali del '52; quel giorno, infatti, centinaia di studenti e cittadini comuni bangladeshi vennero brutalmente uccisi dall'esercito pakistano durante una delle più importanti manifestazioni indette dal popolo bangladeshi per la salvaguardia della propria lingua, la bengali. Queste manifestazioni furono la risposta popolare all'imposizione, da parte dell'allora presidente del Pakistan Muhammad Ali Jinnah, della lingua urdu come unica lingua ufficiale di stato. Bisogna premettere che nel 1952 lo stato del Pakistan era composto da due ali, il West Pakistan (odierno Pakistan) e l'East Pakistan (odierno Bangladesh-dal 1971-). La lingua urdu, scelta come unica lingua ufficiale, veniva parlata solo dall'élite intellettuale e dalla classe dirigente del West Pakistan, mentre in tutto l'East Pakistan si parlava - e si parla tuttora - bengali.
Dopo le proteste di numerosi intellettuali bangladeshi, si scatenò la rivolta popolare a causa delle mancate risposte da parte del governo. La manifestazione del 21 Febbraio a Dhaka, la capitale dell'allora East Pakistan, fu la più imponente di una serie di proteste e scioperi da parte del popolo bangladeshi e venne repressa nel sangue dall'esercito pakistano.
Il 21 Febbraio 1952 è una data importante per il popolo bangladeshi anche perchè per molti storici segnò l'inizio del processo di acquisizione dell'identità bangladeshi e dell'auto-consapevolezza della propria peculiarità linguistica e culturale, processo che condusse il popolo bengalese alla Guerra di Liberazione del 1971 (Muktijuddho, argomento di una mia tesina universitaria e delle due interviste presenti qui nel blog), che si concluse con l'indipendenza dal Pakistan e con la nascita del moderno stato repubblicano del Bangladesh.

In memoria della morte di tanti giovani cittadini il 21 Febbraio del 1952, al culmine delle proteste nate grazie al Movimento per la Lingua Bengali (Bangla Bhasha Andolon), ogni anno tutta la comunità bangladeshi in ogni parte del mondo celebra questa giornata, comunemente nota come Shaheed Dibosh (=Giornata dei Martiri) e festa nazionale in Bangladesh, il cui fulcro è rappresentato dallo Shaheed Minar (=Monumento per i martiri) di Dhaka.
L'anno scorso, durante le celebrazioni della Giornata Internazionale della Lingua Madre a Roma è stata inaugurata una fedele copia dello Shaheed Minar in Largo Bangladesh, nel parco di Villa Ada, vicino all'Ambasciata del Bangladesh in Italia, in presenza del Ministro degli Esteri bangladeshi Dipu Moni e dell'Ambasciatore del Bangladesh in Italia, Masud Bin Momen, oltre che di numerose figure politiche e istituzionali italiane e bangladeshi.
Anche quest'anno verrà celebrato l'evento a Roma presso lo stesso sito, dove è presente stabilmente il monumento. Presto posterò alcune foto che farò domani in occasione delle celebrazioni, per condividere questo evento, esempio di felice convivenza tra popoli e di rispetto della multicultura e del plurilinguismo.

AGGIORNAMENTO: Dopo le stupende celebrazioni di stamattina, pubblico qui le foto che ho scattato presso lo Shaheed Minar di Roma, a Largo Bangladesh (Via Panama), confidando che riescano a trasmettere, anche solo minimamente, la bellezza e l'importanza dell'evento...

Shaheed Dibosh Ekushey February 2012

                                                                                                          দেখা হবে , Dekha hobe (Arrivederci)

martedì 3 gennaio 2012

Tesi di laurea triennale - Graduation thesis

Innanzitutto,
BUON 2012 A TUTTI!!!! HAPPY 2012 EVERYONE!!!
শুভ নব বর্ষ [shubho nobo borsho]
नया साल मुबारक हो [naya sal mubarak ho]

Mi dispiace di non aver trovato il tempo di aggiornare questo blog, ma ho passato gli ultimi 3 intensi mesi a scrivere e discutere la mia tesi di laurea triennale, che ho conseguito il 22 dicembre scorso con la strabiliante votazione di 110 e lode!!!
Il mio lavoro di ricerca si è concentrato sulla critica ad alcuni pregiudizi occidentali sull'India, argomento che mi ha sempre affascinato e che mi ha portato a studiare l'origine e le radici di tali stereotipi. Per fare ciò, mi sono riallacciata alle argomentazioni del critico letterario palestinese Edward Said, intellettuale che negli anni '70 ha coniato il termine "Orientalismo" per indicare il sistema culturale di stampo eurocentrico che ha creato visioni stereotipate sull'India al fine di sostenere e giustificare il dominio coloniale. Ritengo che ancora oggi abbiamo ereditato queste visioni pregiudiziali sull'India e perciò mi è sembrato interessante compiere questo studio, anche se in modo meramente introduttivo, dato che l'argomento è ancora oggetto di dibattito in ambito indologico, soprattutto nel contesto anglosassone.

In attesa di scrivere nuovi articoli sul blog, ho pensato di rendere pubblicamente accessibile la mia tesi a chiunque possa essere interessato alla tematica trattata. Perciò qui sotto troverete il link per poter scaricare la tesi dal sito di file hosting Divshare (ottima alternativa a Megaupload e Rapidshare, che consiglio vivamente!). Confidando nel vostro interesse e in un eventuale discussione nel merito delle questioni affrontate nel saggio, spero tanto possa essere utile a ricercatori, indologi o semplici simpatizzanti dell'India per suscitare uno spunto di riflessione sulle difficoltà di un autentico e obiettivo incontro con l'alterità, soprattutto nel nostro mondo globalizzato e multiculturale.
Ecco il link:
http://www.divshare.com/download/16501775-c12

  फिर मिलेंगे [Phir milenge] A presto!